Il datore di lavoro ha l’obbligo di mettere in atto misure adeguate per la salvaguardia dei lavoratori e dei terzi ed è quindi responsabile di eventuali infortuni accaduti nel cantiere.
Lo ha affermato la Cortedi Cassazione con la sentenza 6383/2013.
A detta della Cassazione, nel cantiere la circolazione deve avvenire in modo sicuro e questo è possibile solo se l’imprenditore - datore di lavoro adotta tutte le misure per tutelare non solo la
salute dei lavoratori, ma anche quella dei terzi, cioè di altri soggetti presenti occasionalmente sul luogo dove si svolgono i lavori e privi dei presidi antinfortunistici.
Il caso preso in esame dalla Cassazione riguarda l’infortunio subito da un lavoratore in un cantiere dove non erano stati separati i percorsi per i pedoni e quelli per gli automezzi.
Dato che un datore di lavoro non aveva adottato tutte le misure preventive per garantire la sicurezza nei movimenti dei pedoni e nelle manovre degli automezzi, si era verificato un incidente in
cui un lavoratore era stato investito riportando delle lesioni.
Secondo la Cassazione, in presenza di strumenti in grado di dividere i percorsi di pedoni e automezzi, l’infortunio non si sarebbe verificato.
Per questi motivi, il ricorso presentato dall’imprenditore contro la pronuncia di condanna nei suoi confronti è stato respinto dalla Cassazione.